domenica 29 gennaio 2012

Sindaco leghista trova il modo per non far leggere un libro anti-lega

Si chiama “L’idiota in politica. Antropologia della Lega Nord”, ed è stato scritto da Lynda De Matteo. E il Carroccio ha trovato il modo per non farlo leggere. Il sindaco leghista di Sesto Calende, paesino del Varesotto, ha comunque fatto ritirare dagli scaffali comunali un volume scomodo. La bibliotecaria aveva acquistato “L’idiota in politica. Antropologia della Lega Nord”, saggio scritto da una studiosa, Lynda Dematteo, che traccia un profilo critico del Carroccio.
Questa la descrizione sui siti in cui è in vendita il libro:
“Alla fine degli anni ottanta, quando gli elettori lombardi sanzionano l’arroganza e la corruzione della classe politica votando per la Lega Nord, si fanno sedurre dall’intemperanza anche lessicale di Umberto Bossi. La sua “idiozia” politica, le maschere che di volta in volta indossa diventano la chiave del suo successo. Il suo stile verbale rievoca il buffone della tradizione medievale, non rispettando niente e nessuno, e deridendo a più riprese le istituzioni. Con lui la pratica politica smarrisce ogni riferimento di senso, diventando una giravolta di annunci, minacce, promesse e intenzioni, in una parola “spettacolo”. Il suo linguaggio e le sue maniere rimandano ai personaggi della Commedia dell’arte: il politico Bossi si trasfigura nella maschera Bossi.


Come emerge da questo approccio etnografico, la Lega Nord non si limita a rappresentare le maschere più profonde dell’immaginario collettivo attraverso l’invenzione di un linguaggio tutto “suo”, ma ha campo libero per fare politica nel senso più classico del termine, cioè creando miti. La Lega si dimostra più gramsciana della sinistra, conquistando l’egemonia culturale e investendo in modo ramificato tutti i settori della società. La semplicità lessicale, popolare e dialettale agìta contro l’arroganza delle classi colte e urbane si trasforma nel suo contrario: l’arroganza della semplicità. Prefazione di Gad Lerner.”
Marco Colombo, 37 anni, quando ha saputo che la biblioteca lo aveva acquistato si è arrabbiato, e ha sgridato la funzionaria,come lui stesso racconta: “È vero, le ho urlato dietro esiste una commissione che sceglie i libri e non mi risulta che la scelta sia stata condivisa. E poi, diciamolo, la bibliotecaria è di sinistra. I soldi dei cittadini del mio Comune si devono spendere meglio. E se qualcuno proprio vuole leggere quel libro, lo può cercare nel sistema interbibliotecario provinciale, dove ce ne sono già due copie”.
Per evitare che il libro venga letto dal popolo, il premuroso sindaco ha trovato uno stratagemma “legalmente corretto” ovvero come lui stesso ha brillantemente spiegato: “ho ordinato all’assessore alla Cultura, Silvia Fantino, di prendere in prestito il volume. L’assessore lo dovrà restituire, ma io non mi arrendo, lo faremo prendere in prestito da un militante leghista ogni mese, a turno, così manifesteremo il nostro dissenso verso quell’acquisto. Alla fine lo farò ritirare. Naturalmente mi rendo conto che non posso vietare un libro, però posso chiedere alla biblioteca di prestare il consenso alla vendita definitiva, per toglierlo dagli scaffali. E l’acquirente sarà la sezione della Lega di Sesto Calende»

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