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Genocidio cattolico dei nativi americani in Canada
I media hanno generalmente ignorato questa storia, specialmente in Canada, dove questi crimini e le prove di questo genocidio sono deliberatamente censurati. In altri paesi, i media ancora non si stanno occupando di questa storia, forse perché il Canada dal punto di vista dei diritti umani ha la reputazione di paese attento ed evoluto
Unrepentant: Kevin Annett and Canada’s Genocide - ( SUB ITA )
I misfatti della Chiesa sui bambini – 50 mila bambini indigeni morti nelle scuole gestite dalla Chiesa cattolica canadese. Gli omicidi e gli abusi sono stati nascosti e insabbiati dal governo canadese e dalla Santa Sede
Abusi sessuali, sterilizzazioni di massa, decine di migliaia di bambini morti nelle scuole cattoliche del Canada dal 1922 al 1984. Un caso che sta per arrivare a Roma
Presso le stesse scuole residenziali una tortura ordinaria e ricorrente erano gli interventi sui denti dei bambini senza l’utilizzo di qualsiasi forma di anestesia o di analgesici. Due diverse vittime di queste torture presso la scuola di Alberni descrivono di esservi state sottoposte da differenti dentisti a distanza di decenni. Harriett Nahanee fu brutalizzata in quel modo nel 1946, mentre Dennis Tallio fu “sottoposto all’opera di un vecchio infermo che non mi somministrò mai degli analgesici” in quella stessa scuola nel 1965.
I sopravvissuti agli esperimenti del Dr. Josef Mengele ritengono che costui li abbia elaborati alla Cornell University di New York, i Bristol Labs di Syracuse, New York, e Upjohn Corporation e laboratori Bayer dell’Ontario. Mengele ed i suoi ricercatori canadesi, come il famigerato psichiatra di Montreal Ewen Cameron, utilizzavano prigionieri, malati mentali e bambini indigeni provenienti dalle riserve e dalle scuole residenziali nella loro attività volte a cancellare e rimodellare la memoria, e la personalità umana, usando farmaci, scosse elettriche e metodi per indurre traumi identici a quelli impiegati per anni nelle scuole residenziali.
Ex dipendenti del governo federale hanno confermato che l’uso dei “reclusi” delle scuole residenziali per esperimenti medici governativi era autorizzato tramite un accordo congiunto con le chiese che gestivano le scuole stesse.
Secondo un ex funzionari degli Affari Indiani: “Una sorta di accordo sulla parola fu in vigore per molti anni: le chiese ci fornivano i bambini dalle scuole residenziali e noi incaricavamo l’RCMP di consegnarli a chiunque avesse bisogno di un’infornata di soggetti da esperimento: in genere medici, a volte elementi del Dipartimento della Difesa. I cattolici lo fecero ad alto livello nel Quebec, quando trasferirono in larga scala ragazzi dagli orfanotrofi ai manicomi. Lo scopo era il medesimo: sperimentazione. A quei tempi i settori militari e dell’intelligence davano molte sovvenzioni: tutto quello che si doveva fare era fornire i soggetti.
I funzionari ecclesiastici erano più che contenti di soddisfare quelle richieste. Non erano solo i presidi delle scuole residenziali a prendere tangenti da questo traffico: tutti ne approfittavano, e questo è il motivo per cui la cosa è andata avanti così a lungo; essa coinvolge proprio una sacco di alti papaveri. ( Dai fascicoli riservati del tribunale dell’IHRAAM, contenenti le dichiarazioni di fonti confidenziali, 12-14 giugno 1998)
Gli esperimenti in questione e la cruda brutalità delle sevizie inflitte ai bambini nelle scuole attesta la considerazione che le istituzioni avevano degli indigeni in quanto esseri “sacrificabili” e “malati”. Decine e decine di sopravvissuti provenienti da dieci diverse scuole residenziali della British Columbia e dell’Ontario hanno descritto sotto giuramento le seguenti torture, inflitte fra il 1922 ed il 1984, a loro stessi e ad altri bambini, alcuni di solo cinque anni di età
IL MENÙ DELLE TORTURE
Dai capelli strappati alle bastonature, dall’isolamento all’acqua ghiacciata
Decine e decine di sopravvissuti provenienti da dieci diverse scuole residenziali degli stati canadesi della British Columbia e dell’Ontario hanno descritto, tutti sotto giuramento, le seguenti torture, inflitte fra il 1922 ed il 1994, a loro stessi e ad altri bambini, alcuni di solo cinque anni di età:
• stringere fili e lenze da pesca attorno al pene dei bambini;
• inserire aghi nelle loro mani, guance, lingue, orecchie e pene;
• tenerli sospesi sopra tombe aperte minacciando di seppellirli vivi;
• costringerli a mangiare cibo pieno di vermi o rigurgitato;
• dire loro che i genitori erano morti o che stavano per essere uccisi;
• denudarli di fronte alla scolaresca riunita e umiliarli verbalmente o sessualmente;
• costringerli a stare eretti per oltre 12 ore di seguito sino a quando non crollavano;
• immergerli nell’acqua ghiacciata;
• costringerli a dormire all’aperto durante l’inverno;
• strappare loro i capelli dalla testa;
• sbattere ripetutamente le loro teste contro superfici in muratura o in legno;
• colpirli quotidianamente senza preavviso tramite fruste, bastoni, finimenti da cavallo, cinghie metalliche decorate, stecche da biliardo e tubi di ferro;
• estrarre loro i denti senza analgesici;
• rinchiuderli per giorni in stanzini non ventilati senza acqua né cibo;
• somministrare loro regolarmente scosse elettriche alla testa, ai genitali e agli arti
Riassunto delle prove di Genocidio intenzionale nelle scuole residenziali canadesi
Articolo II: L’intenzione di distruggere, integralmente o parzialmente, un gruppo nazionale etnico, razziale o religioso; vale a dire le popolazioni indigene non-cristiane del Canada.
Lo scopo fondante a monte delle oltre cento scuole residenziali indiane, edificate in Canada in base a leggi governative ed amministrate dalle chiese cattolica e protestante, era il deliberato e costante sradicamento delle popolazioni indigene e della loro cultura, nonché la conversione forzata al cristianesimo di tutti i nativi sopravvissuti. L’intento fu enunciato nel Gradual Civilization Act del 1857 nel Canada superiore e, precedentemente, la legislazione ispirata dalla chiesa che definiva la cultura indigena inferiore, privò la popolazione nativa della cittadinanza e la subordinò in una categoria legale separata dai non-indiani. Questa legge servì come base per il Federal Indian Act del 1874, che ribadì l’inferiorità legale e morale degli indigeni ed istituì il sistema delle scuole residenziali. La definizione legale di un indiano in quanto “individuo selvaggio, privo della conoscenza di Dio e di qualsiasi stabile e chiaro credo religioso” (Revised Statutes della British Columbia, 1960) fu coniata da queste leggi e persiste fino ai giorni nostri.
Allora come adesso, gli indigeni erano considerati legalmente e concretamente come non-entità nella loro terre, di conseguenza, intrinsecamente sacrificabili.
Queste intenzioni genocide furono riaffermate di frequente nella legislazione governativa, nelle dichiarazioni della chiesa nonché nella corrispondenza e nei documenti dei missionari, agenti indiani e funzionari delle scuole residenziali (vedere la sezione documenti). Naturalmente si trattava esattamente della ragione d’essere dell’invasione cristiana nei territori tradizionali dei nativi, sanzionata dallo stato e dal sistema delle scuole residenziali, che venne istituito all’apice dell’espansionismo europeo negli anni ‘80 dell’ottocento e proseguito fino al 1984.
Lo scopo era per definizione il genocidio, in quanto pianificò e portò avanti la distruzione di un gruppo etnico e religioso: tutti quegli indigeni che non si fossero convertiti al cristianesimo ed estinti culturalmente. I nativi non cristiani erano il bersaglio dichiarato delle scuole residenziali che, sotto la maschera dell’istruzione, praticavano una pulizia etnica di massa.
Inoltre questi “pagani” erano oggetto dei programmi di sterilizzazione finanziati dal governo, eseguiti in ospedali gestiti dalla chiesa e sanatori per la tubercolosi della costa occidentale (vedere articolo IId).
Secondo un testimone oculare, Ethel Wilson di Bella Bella, BC, un certo George Darby, medico missionario della Chiesa Unitaria, fra il 1928 ed il 1962 sterilizzò intenzionalmente indiani non-cristiani presso l’R.W. Large Memorial Hospital. Nel 1998 la signora Wilson, ora deceduta, dichiarò: “Nel 1952 il dottor Darby mi riferì che l’Ufficio Affari Indiani di Ottawa lo pagava per ogni indiano/a che sterilizzava, in particolare se costoro non frequentavano le chiese. Centinaia delle nostre donne furono sterilizzate dal dottor Darby solatanto perché non andavano in chiesa”.(Testimonianza di Ethel Wilson di fronte al Tribunale dell’Associazione Internazionale per i Diritti Umani delle Minoranze Americane [IHRAAM], Vancouver, BC, 13 giugno 1998).
Secondo Christy White, cittadina di Bella Bella, la documentazione relativa a queste sterilizzazioni, finanziate dal governo ed eseguite presso l’R.W. Large Memorial Hospital, venne intenzionalmente distrutta nel 1995, subito dopo il pubblicizzato avvio di un indagine della polizia relativa alle atrocità commesse nelle scuole residenziali della British Columbia. Nel 1998 la signora White affermò: “Ho lavorato presso l’ospedale di Bella Bella e so che Barb Brown, uno degli amministratori, in due occasioni gettò in mare i documenti relativi alle sterilizzazioni, alcuni dei quali furono ritrovati sulla spiaggia a sud della città. Questo avvenne nella primavera del 1995, subito dopo che i poliziotti avevano avviato la loro indagine sulle scuole. Stavano coprendo le tracce. Tutti sapevamo che Ottawa finanziava le sterilizzazioni, ma ci fu detto di tacere sulla questione”.(Testimonianza di Christy White resa a Kevin Annett, 12 agosto 1998)
Nella British Columbia la legge che consentiva la sterilizzazione di qualsiasi ospite delle scuole residenziali fu approvata nel 1933 mentre in Alberta nel 1928 (vedere “Sterilization Victims Urged to Come Forward” di Sabrina Whyatt, Windspeaker, agosto 1998). Il Sexual Sterilization Act della British Columbia autorizzava il preside di una scuola a consentire la sterilizzazione di qualsiasi nativo si trovasse sotto la sua responsabilità ed egli, in quanto tutore legale, poteva far sterilizzare qualsiasi bambino nativo. Tali sterilizzazioni venivano di frequente attuate nei confronti di interi gruppi di bambini indigeni quando questi avevano raggiunto la pubertà, in istituti quali la Provincial Training School di Red Deer, in Alberta, ed il Ponoka Mental Hospital (dal colloquio della ex infermiera Pat Taylor con Kevin Annett, 13 gennaio 2000).
Di analoga rilevanza storica è il fatto che il governo federale canadese approvò la legislazione nel 1920, rendendo obbligatorio che tutti i bambini indigeni della British Columbia – la cui costa occidentale era l’area meno cristianizzata del Canada – frequentassero le scuole residenziali, nonostante il fatto che lo stesso governo avesse già riconosciuto che il tasso di mortalità dovuto a malattie trasmissibili fosse più elevato proprio in queste scuole e che, durante la permanenza in quei luoghi, i bambini indigeni presentavano una “costituzione così indebolita da non avere alcuna vitalità atta a contrastare le malattie” (Comunicazione di A. W. Neill, agente indiano della costa occidentale, al ministro per gli affari indiani, 25 aprile 1910).
Vale a dire che il governo canadese rese obbligatoria alle popolazioni indigene maggiormente “pagane” e meno integrate la frequenza delle scuole residenziali proprio nel periodo in cui, secondo funzionari degli Affari Indiani come il Dr. Peter Bryce, il tasso di mortalità in quelle stesse scuole aveva raggiunto il proprio apice – attorno al 40%. Questo aspetto di per se stesso indica le intenzioni genocidi nei confronti degli indigeni non-cristiani.
Forse il riassunto più chiaro della natura e degli scopi di tale sadismo è costituito dalle parole di Bill Steward di Nanaimo, sopravvissuto alla scuola Kuper Island: “Era la gente della chiesa ad adorare il diavolo, non noi. Volevano l’oro, il carbone, la terra che abitavamo, così ci terrorizzavano affinché consegnassimo tutto a loro. Come fa un uomo che all’età di sette anni veniva violentato quotidianamente a combinare qualcosa nella vita? Le scuole residenziali furono istituite per distruggere le nostre vite, e riuscirono nell’intento. I bianchi erano dei terroristi, puri e semplici. (Testimonianza di Bill Steward resa a Kevin Annett e ad osservatori della IHRAAM, Duncan, BC, 13 agosto 1998
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