Tutti ne parlano come un grande atto da parte dei politici italiani, tutti contenti di ciò e tutti non sanno veramente. Il taglio agli stipendi è una vera e propria farsa.
Lo stipendi dei parlamentari resta invariato. La verità è che hanno solo rinunciato ad un aumento di 1.300 € lordi (700€ netti), cosa molto ben diversa dal percepire uno stipendio più basso.
Lo stipendi dei parlamentari resta invariato. La verità è che hanno solo rinunciato ad un aumento di 1.300 € lordi (700€ netti), cosa molto ben diversa dal percepire uno stipendio più basso.
Va a farsi benedire un'altra delle promesse dei parlamentari di allineare il proprio stipendio a quello dei loro colleghi europei.
Con il passaggio al sistema contributivo ogni deputato avrebbe ricevuto circa 700 euro netti in più. Soldi che ora saranno congelati in un fondo. Da ieri i deputati e tutti i dipendenti sono passati al regime pensionistico contributivo, come il resto degli italiani, e potranno percepire la pensione (vitalizio) dopo aver compiuto almeno sessant'anni d'età. Inoltre tutti coloro che rivestono ruoli istituzionali (presidente della Camera, questori, ecc.) avranno un taglio del 10% dell'indennità di ruolo.
Le entrate del deputato cambiano solo nella parte riguardante i collaboratori. Lo stipendio del parlamentare continua ad avere un rimborso di 3.690 euro lordi mensili. La differenza sta nel fatto che ora ogni deputato dovrà giustificare il 50% di quella somma.
Per ciò che riguarda la pensione i parlamentari percepiranno una pensione che è poco più della metà di quella attuale. L'accesso alla pensione può avvenire all'età di 65 anni con un periodo contributivo di minimo 5 anni. Per ogni mandato l'età è diminuita di un anno, rispettando sempre il tetto minimo dei 60 an
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