"Ho la percentuale più alta di gradimento personale. Sono un pericolo pubblico. Ma non mi ricandiderò". Silvio Berlusconi si fa intervistare dal quotidiano londinese e annuncia di essersi "fatto da parte anche dentro al partito". Tesse le lodi di Monti e si augura che possa riformare la Costituzione.
"Sono un pericolo pubblico, se scendo per strada si ferma il traffico, non posso andare a fare shopping...La mia percentuale di gradimento è doppia rispetto a Merkel e Sarkozy, i sondaggi dicono 36%". Nonostante tutto questo, Silvio Berlusconi giura che non si ricandierà, e lo fa con un'intervista al Financial Times, nella quale annuncia che anche il popolo delle Libertà, prima delle prossime elezioni, farà ricorso alle primarie per decidere chi dovrà essere il suo successore.
"Mi sono dimesso con senso di responsabilità ed eleganza, dice l'ex premier al FT, "contro di me c'era una campagna ossessiva da parte della stampa nazionale e internazionale", e nonostante "la crisi fosse chiaramente legata all'Europa e all'euro, ho deciso di farmi da parte per non danneggiare ulteriormente il paese".
Ma cosa ne pensa Berlusconi di Monti, e dell'operato del suo governo? Tutto il meglio possibile. Il Financial Times parla di un vero e proprio "endorsment" nei confronti dell'attuale esecutivo. Unica lamentela, l'ulteriore aumento della tasse su cui il Cavaliere - come è noto - non era e non è d'accordo. Per il resto Berlusconi ha tessuto le lodi di Monti, e in particolare per l'attuale tentativo di riformare il mercato del lavoro. Anzi, nell'intervista esprime anche un auspicio: che il governo "tecnico" possa giungere a riformare la Costituzione, che come si sa secondo il nostro ex premier rende il paese ingovernabile.
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